Frame video printed on cotton paper
AGNES is a video frame taken from a movie created for the theatrical performance TWITTERING MACHINE. The video is a mix of archival footage: nature images and archival images of a school girl from Hawaii in the 60s and 70s and a Japanese film of 1970s superheroes. The archive images were recorded and then edited through digital filters that create a melting effect of the image. The work investigates the boundary between abstract and figurative and explores the possibilities of digital art and new media.
External link: OPENSEA
Come to dance - analog frame reprocessed through digital system. Giclee print 70x50 - limited edition
Double Escape - Analog frames reprocessed through digital system. Giclee print 70x50 - limited edition
Don’t be afraid of destruction - Analog frame reprocessed through digital system. Giclee print 70x50 - limited edition
The Plant, the Monster and the Ugly - Analog frames reprocessed through digital system. Giclee print 70x50 - limited edition
Saluti dal vecchio mondo è una raccolta di cartoline impossibili. Le didascalie delle cartoline sono state recuperate da una serie di card storiche composte alla fine del 1800 da Henry Louis Stephens e ispirate alla storia della schiavitù negli Stati Uniti d’America. Le immagini originali dell’epoca sono state sostituite allo scopo di sollecitare un’interpretazione nuova del contenuto logico espresso dalle didascalie. Le immagini sono rielaborazioni realizzate con l’ausilio di software digitali di elaborazione dati in tempo reale.
L’opera è una riflessione su una delle tante ferite storiche mai sanate e a cui si collegano le forme d’iniquità sociale, di violenza e di esercizio di potere del nostro presente.
Georges Didi-Huberman in un racconto fotografico dal titolo “Scorze”, racconta di un viaggio ad Auschwitz-Birkenau. Si mette alla prova, esercita lo sguardo lì dove non c’è più niente da vedere perché congelato in un museo della memoria. L'autore scopre, attraverso e dentro le immagini che ha scattato, come la superficie parli del fondo. Le scorze di una betulla di Birkenau o il pavimento spaccato di una baracca sono "residui" o fenditure nella materia del presente che mettono a nudo pezzi di memoria, frammenti che ancora ci interpellano: segni fragili e tenaci come interrogazioni. Come "le lettere di una scrittura che precede ogni alfabeto".
“Saluti dal vecchio mondo” è un quadro protetto da un foglio di plexiglass mobile, un materiale, il plexiglass, che nelle ultime settimane è diventato il materiale essenziale in gran parte delle attività produttive in cui si ha a che fare col pubblico. E’ una parete trasparente, ma lucida, che modifica la visione di ciò che è dall’altra parte. Il pannello di plexiglass è mobile in modo che ciascun visitatore può scegliere se aprirlo o chiuderlo a seconda delle proprie priorità: vedere meglio l’opera rimuovendo i riflessi del pannello lucido o chiuderla, magari per proteggerla da eventuali danni provocati dall’assenza di protezione.
SALUTI DAL VECCHIO MONDO - Loredana Antonelli
n.9 Stampe digitali su carta cotone. Cornice in legno con pannello in plexiglass 110,86 X 63,46 cm
a cura di Mariadele Del Vecchio. Casaforte Borrelli, Napoli 2020
No.1 DENTE PER DENTE
Dente per dente (alla lettera Colpo per colpo), Henry Louis Stephens, 1863. L’immagine originale raffigura uno schiavo ribelle intento a colpire un uomo bianco con una frusta in mano. E’ parte di una serie di cartoline illustrate che ritraggono la condizione dello schiavo.
Cartolina impossibile che ritrae una migrante raccogliere fragole nella Contea di Berrien, Michigan 1940 (dx); un bambino migrante nel campo di Shafter, presso la Farm Security Administration, in California nel 1938 (sx). Biblioteca pubblica di New York - Archivio di pubblico dominio. Questa cartolina raffigura la vischiosità del problema dello sfruttamento della forza lavoro, questione che si ripropone in ogni epoca con forme sempre nuove ma dalla sostanza immutabile di un grumo denso.
No.2 NELLA PALUDE
Cartolina originale raffigurante lo schiavo fuggiasco che si nasconde dagli inseguitori nella palude. Nella palude, di Henry Louis Stephens, ca. 1863. Parte di una serie di carte da collezione che ritraggono la condizione dello schiavo.
Cartolina impossibile che ritrae una foresta di betulle e lo sbarco sulla luna, omaggio alla natura che circonda Auschwitz-Birkenau e al presunto progresso umano.
No.3 LA VENDITA
Cartolina originale raffigurante la vendita di uno schiavo. La vendita, di Henry Louis Stephens, ca. 1863. Immagine che ritrae la tratta di uno schiavo afroamericano. Parte di una serie di carte da collezione che ritraggono la situazione dello schiavo.
Cartolina impossibile che ritrae lo stivaggio della nave schiava britannica Brookes, secondo la normativa per la tratta degli schiavi del 1788. E’ il primo esempio di regolamentazione e il primo tentativo sistematico di ottimizzare la pratica della tratta degli schiavi per evitare inutili sprechi come la loro morte per asfissia durante la navigazione.
No.4 LIBERO!
Libero! , di Henry Louis Stephens, ca. 1863. Parte di una serie di carte da collezione che ritraggono la condizione dello schiavo. Cartolina originale raffigurante uno schiavo afroamericano che ottiene la libertà.
Cartolina impossibile che ritrae un volantino della Western Anti-Slavery Society (WA-SS), un'associazione abolizionista con sede a Salem, Ohio, a metà del 1800.
No.5 LA SEPARAZIONE "Compra anche noi"
Cartolina originale raffigurante schiavi separati dalla famiglia.
La Separazione - Compra anche noi , di Henry Louis Stephens, ca. 1863. Immagine che mostra lo schiavo afroamericano separato dalla moglie e dal figlio. Parte di una serie di cartoline da collezione che ritraggono la situazione dello schiavo.
Cartolina impossibile che ritrae la stiva di una nave negriera. La vicinanza eccessiva e coatta dei corpi stivati era a volte fatale.
No.7 “RIBELLATI!”
Cartolina originale raffigurante uno schiavo afroamericano liberato che si umilia davanti alla bandiera americana sorretta da un soldato dell’Unione.
Ribellati! di Henry Louis Stephens, ca. 1863. Parte di una serie di carte da collezione che ritraggono la condizione dello schiavo.
Cartolina impossibile che ritrae un soldato britannico in viaggio verso l'invasione della Sicilia nel 1943. Nel suo zaino si può vedere una "Guida del soldato in Sicilia".
No.8 VITTORIA!
Cartolina originale raffigurante un soldato afroamericano nella Guerra Civile
Vittoria! di Henry Louis Stephens, ca. 1863. Immagine che ritrae un soldato afroamericano con la bandiera degli Stati Uniti che viene colpito in battaglia. Parte di una serie di carte da collezione che ritraggono la condizione dello schiavo.
Cartolina impossibile che ritrae:
- Al centro un gruppo di ex schiavi del Former Confederate camp (alcuni con indosso un nastro che li proclamava "ex schiavi”), ad una riunione del 1927 a Tampa, in Florida. Questi uomini formarono legami di cameratismo anche se costretti a servire una causa dedicata a tenerli in schiavitù. (Museo nazionale della guerra civile);
- Sulla destra un veterano del Vietnam;
- A sinistra Burrell, servo personale di John Wallace Comer, 2° tenente della CSA; 57° Fanteria dell'Alabama. Fonte: Dipartimento degli Archivi e della Storia dell'Alabama.
Molti neri entrati in Pennsylvania con l'esercito della Virginia del Nord sono fuggiti, ma molti hanno accettato la schiavitù come prezzo per rimanere in contatto con i propri cari.
No.9 LA FRUSTA
Cartolina originale raffigurante uno schiavo afroamericano che viene frustato
La frusta di Henry Louis Stephens, ca. 1863. Parte di una serie di carte da collezione che ritraggono la condizione dello schiavo.
Cartolina impossibile che ritrae Peter, un ex schiavo, in una famosa foto del 1863. (Foto di McPherson e Oliver; Brady National Portrait Gallery, Smithsonian)
Installazione itinerante
media: frame video digitali stampati su carta cotone
Greetings from Naples è una mostra “city specific” sulla città di Napoli. L’installazione indaga elementi che ricorrono nella narrazione oleografica, massificante e omologante a cui sono sottoposte piazze, quartieri, vie della città di Napoli: Posillipo è il luogo ameno per eccellenza, Scampia è il paesaggio deputato al degrado, la Floridiana è il parco borghese del Vomero e il centro storico è la cornice ideale per un turismo di massa.
L’opera vuole essere un esercizio d’immaginazione e un punto d’osservazione rinnovato sulla città; le immagini, le didascalie e il formato cartolina, concorrono alla creazione di un’opera sulla città. Un invito a ripensare la proposta artistica e culturale della città, che sia peculiare e non folcloristica.
Greetings from Naples, è la seconda tappa di un percorso d’indagine sulla relazione tra immagine astratta e logos; percorso iniziato con I-logica nel 2018.
an exhibition curated by Piero Chiariello
video installation 6.40 minutes in loop; 50x70 digital prints
I-logical arises from fragments of reflections, from experiments, from attempts and desires, it comes from far away, from much farther than my logical part manages to guess ...
The installation is a first step in an investigation into the possible connections between abstract images and words. The installation consists of about 6 minutes movie and 16 frames extrapolated from the video and printed on cotton paper in 4k native resolution. The images that make up the video are made using real-time data processing programs.
The images of I-logical are elaborated entirely by computer, they are abstract and informal, they are without sound, but they are associated with words that appear in the form of subtitles, as in a silent film or a film translated from another language.
I-logic subtitles are the possible dialogue of an impossible film ...
The result is a sort of random and sinusoidal flow of consciousness in which existential questions emerge linked to spheres of priority of human inquiry and therefore ethical, political and creative.
The images are the curtain that conceals the "actors" who "say" what we only read in the subtitles and do not see. The absence of a human figure and the absence of sound leaves room for colors and geometric shapes, foundations of the cognitive world. I-logical, like other works by Loredana Antonelli, stems from a personal research on the expressive and cognitive possibilities of informal and abstract painting and cinema, as a privileged medium of the moving image.
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a cura di Piero Chiariello
installazione video 6.40 minuti a loop; stampe digitali 50x70
I-logica nasce da frammenti di riflessioni, da esperimenti, da tentativi e desideri, nasce da lontano, da molto più lontano di quanto la mia parte logica riesca ad intuire…
L’installazione è una prima tappa di un'indagine sulle possibili connessioni tra immagine astratta e parola. L’installazione è composta da un filmato di 6 minuti circa e da 16 frame estrapolati dal video e stampati su carta cotone in risoluzione nativa 4k. Le immagini che compongono il filmato sono realizzati tramite l’uso di programmi di elaborazione dati in tempo reale.
Le immagini di I-logica sono elaborate interamente a computer, sono astratte e informali, sono senza sonoro, ma sono associate a delle parole che compaiono nella forma di sottotitoli, come in un film muto o un film tradotto da un’altra lingua.
I sottotitoli di I-logica sono il dialogo possibile di un film impossibile...
Ne deriva una sorta di flusso di coscienza randomico e sinusoidale in cui affiorano questioni esistenziali legate a sfere di priorità d’indagine umana e quindi etica, politica e creativa.
Le immagini sono la cortina che cela gli “attori” che “dicono” quel che solo leggiamo nei sottotitoli e non vediamo. L’assenza di figura umana e l’assenza di sonoro lascia spazio ai colori e a forme geometriche, fondamenti del mondo cognitivo. I-logica come altri lavori di Loredana Antonelli nasce da un personale ricerca sulle possibilità espressive e cognitive della pittura informale e astratta e il cinema, come medium privilegiato dell’immagine in movimento.